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Il commento ad edictum di Ulpiano e uno dei grandi testi del pensiero giuridico occidentale: nel suo poderoso impianto si riflettono secoli di un sapere prestigioso, destinato a svolgere un ruolo cruciale nel laboratorio della modernita. Insieme, e anche l'opera piu utilizzata dai Compilatori giustinianei nella redazione dei Digesta, e di conseguenza quella che noi conosciamo meglio, accanto alle Istituzioni di Gaio, di tutta la giurisprudenza romana. Ad essa - e in particolare ai primi sei libri che la compongono - sono dedicati due volumi degli "Scriptores" il primo con i libri I-III, a cura di Cristina Giachi, e il secondo con i libri IV-VI, a cura di Antonio Angelosanto, Valerio Marotta, Francesca Pulitano, Aldo Schiavone. La loro lettura introduce a una visione nello stesso tempo analitica e complessiva del lavoro ulpianeo, in una prospettiva che rappresenta una novita assoluta nella storiografia giuridica.
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Il commento ad edictum di Ulpiano e uno dei grandi testi del pensiero giuridico occidentale: nel suo poderoso impianto si riflettono secoli di un sapere prestigioso, destinato a svolgere un ruolo cruciale nel laboratorio della modernita. Insieme, e anche l'opera piu utilizzata dai Compilatori giustinianei nella redazione dei Digesta, e di conseguenza quella che noi conosciamo meglio, accanto alle Istituzioni di Gaio, di tutta la giurisprudenza romana. Ad essa - e in particolare ai primi sei libri che la compongono - sono dedicati due volumi degli "Scriptores" il primo con i libri I-III, a cura di Cristina Giachi, e il secondo con i libri IV-VI, a cura di Antonio Angelosanto, Valerio Marotta, Francesca Pulitano, Aldo Schiavone. La loro lettura introduce a una visione nello stesso tempo analitica e complessiva del lavoro ulpianeo, in una prospettiva che rappresenta una novita assoluta nella storiografia giuridica.