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Dopo la prima edizione, pubblicata dalla Real Academia Espanola nel 2000, la seconda della Junta de Castilla y Leon del 2006 e quella inglese del 2009, e ora la volta dell'edizione italiana, di cui sono particolarmente soddisfatto. Questo e il commento di Francisco Rodriguez Adrados sulla traduzione italiana che appare ora finalmente nella Biblioteca Spagnola di Studi Classici: una vera e propria nuova edizione riveduta e corretta dall'autore. Il libro si occupa della letteratura sapienziale greca e di quella medievale europea che ne e derivata, ma partendo da un tema molto concreto: l'esistenza di quattro opere sapienziali tardo-greche di cui gli arabi vennero a conoscenza nell'Oriente bizantino, traducendole poi in arabo tra il IX e il XII secolo (da Bisanzio a Bagdad e dal Cairo alla Spagna di Alfonso X el Sabio).Le successive traduzioni castigliane dall'arabo furono il ponte attraverso il quale la letteratura sapienziale greca si e diffusa in tutta l'Europa e nelle diverse lingue (tra cui lo stesso latino). Le quattro opere, insieme ad altre, contribuirono alla creazione di opere affini, come le Vite di Alessandro medievali, la Disciplina Clericalis di Pedro Alfonso o il Conde Lucanor dell'infante Don Juan Manuel, o diversi Specchi di principi, raccolte di favole, di massime, eccetera. Si tratta di una tradizione che giunge fino a Quevedo e Saavedra Fajardo; la stessa prosa castigliana nacque in origine intorno ad essa come prosa di traduzione. Una linea continua unisce quindi la letteratura sapienziale greca, latina e cristiana, a tutto il mondo medievale europeo e, attraverso questo, alle fondamenta stesse della cultura occidentale moderna.
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Dopo la prima edizione, pubblicata dalla Real Academia Espanola nel 2000, la seconda della Junta de Castilla y Leon del 2006 e quella inglese del 2009, e ora la volta dell'edizione italiana, di cui sono particolarmente soddisfatto. Questo e il commento di Francisco Rodriguez Adrados sulla traduzione italiana che appare ora finalmente nella Biblioteca Spagnola di Studi Classici: una vera e propria nuova edizione riveduta e corretta dall'autore. Il libro si occupa della letteratura sapienziale greca e di quella medievale europea che ne e derivata, ma partendo da un tema molto concreto: l'esistenza di quattro opere sapienziali tardo-greche di cui gli arabi vennero a conoscenza nell'Oriente bizantino, traducendole poi in arabo tra il IX e il XII secolo (da Bisanzio a Bagdad e dal Cairo alla Spagna di Alfonso X el Sabio).Le successive traduzioni castigliane dall'arabo furono il ponte attraverso il quale la letteratura sapienziale greca si e diffusa in tutta l'Europa e nelle diverse lingue (tra cui lo stesso latino). Le quattro opere, insieme ad altre, contribuirono alla creazione di opere affini, come le Vite di Alessandro medievali, la Disciplina Clericalis di Pedro Alfonso o il Conde Lucanor dell'infante Don Juan Manuel, o diversi Specchi di principi, raccolte di favole, di massime, eccetera. Si tratta di una tradizione che giunge fino a Quevedo e Saavedra Fajardo; la stessa prosa castigliana nacque in origine intorno ad essa come prosa di traduzione. Una linea continua unisce quindi la letteratura sapienziale greca, latina e cristiana, a tutto il mondo medievale europeo e, attraverso questo, alle fondamenta stesse della cultura occidentale moderna.