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This title is printed to order. This book may have been self-published. If so, we cannot guarantee the quality of the content. In the main most books will have gone through the editing process however some may not. We therefore suggest that you be aware of this before ordering this book. If in doubt check either the author or publisher’s details as we are unable to accept any returns unless they are faulty. Please contact us if you have any questions.
Dopo la liberazione dallo Spielberg Silvio Pellico torna a vivere a Torino prima in casa dei genitori poi a palazzo Barolo (una scelta dovuta alla morte tra il 1837 e il 1838 di entrambi i genitori dello scrittore, una situazione che cambiera di poco, quando Pellico, ormai avanti negli anni, ritrovera la contessa Cristina Archinto Trivulzio, che aveva amato, prima dell'arresto), come segretario della marchesa Giulia Falletti di Barolo che per quasi vent'anni aiutera nelle su opere di beneficenza e in particolare nella conduzione di una sala d'asilo, destinata ad accogliere i bambini poveri dai 2 ai 6 anni che i genitori, impegnati per molte ore nel proprio lavoro, spesso finivano per trascurare. Queste lettere testimoniano, dunque, il rapporto di confronto e in alcuni casi (come per es. con Cesare Balbo e Giovanni Vico) di amicizia tra Pellico e gli altri scrittori attivi nel Piemonte dell'epoca.
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Dopo la liberazione dallo Spielberg Silvio Pellico torna a vivere a Torino prima in casa dei genitori poi a palazzo Barolo (una scelta dovuta alla morte tra il 1837 e il 1838 di entrambi i genitori dello scrittore, una situazione che cambiera di poco, quando Pellico, ormai avanti negli anni, ritrovera la contessa Cristina Archinto Trivulzio, che aveva amato, prima dell'arresto), come segretario della marchesa Giulia Falletti di Barolo che per quasi vent'anni aiutera nelle su opere di beneficenza e in particolare nella conduzione di una sala d'asilo, destinata ad accogliere i bambini poveri dai 2 ai 6 anni che i genitori, impegnati per molte ore nel proprio lavoro, spesso finivano per trascurare. Queste lettere testimoniano, dunque, il rapporto di confronto e in alcuni casi (come per es. con Cesare Balbo e Giovanni Vico) di amicizia tra Pellico e gli altri scrittori attivi nel Piemonte dell'epoca.